La nostra ricerca sulle grandi crisi che nel corso degli anni si sono scatenate sui mercati finanziari ci porta oggi tra fine degli anni 90 e l’inizio del nuovo secolo…
In contrapposizione con la Old Economy fondata sull’industria tradizionale e gravata da alti costi di gestione nasce il sogno di fare impresa senza l’esigenza di uno spazio definito e con la possibilità di accedere ad un mercato “globale”.. Nasce la Net Economy che si basa sullo sviluppo del digitale e della rete Internet… le aziende protagoniste vengono definite dotcom companies dal suffisso dotcom (.com) con il quale generalmente operano.
Uno dei simboli di questa nuova era è Netscape, il primo broswer con testo e immagini incorporate, un’innovazione sconvolgente per gli utenti di Internet che nel frattempo aumentano in maniera esponenziale… L’azienda ideata dal giovane Marc Andreessen anticipa sul mercato il colosso dell’informatica Microsoft e Netscape diventa in poco tempo il browser più utilizzato nella rete!
Il 9 agosto 1995 Netscape fa il suo debutto in Borsa con una IPO di grandissimo successo… si era deciso di offrire le azioni a 14 dollari, ma all’ultimo minuto il prezzo dell’offerta iniziale raddoppia a 28 dollari!
Gli investitori credono nello sviluppo del digitale e della tecnologia… in tutto il mondo giovani visionari creano progetti aziendali innovativi che riescono a sviluppare grazie alle tante società di venture capital e alla riduzione dei tassi interessi bancari… non servono ingenti capitali, non occorrono migliaia di dipendenti e capannoni e macchinari sofisticati… basta (sembra…) un’idea originale, un minimo di competenza informatica e la voglia di cambiare il mondo del business!
Dagli Stati Uniti all’Europa si assiste a una crescita economica che sembra senza fine, una disoccupazione sempre più bassa, un miglioramento della qualità della vita…
Le Borse mondiali vanno in fermento!
L’indice dei titoli tecnologici Nasdaq che nel 1997 quotava 1.300 $ e nel 1999 arrivava a circa 2.200 $ nel 10 marzo del 2000, nel pieno dell’euforia dei mercati finanziari arriva a toccare 5.132.52 punti nel trading intraday.. prima di chiudere a 5048.62 punti raddoppiando i valori dell’anno precedente!
Società di investimento, venture capital e persino istituzioni e banche centrali sembrano non temere la fine di questo virtuoso ciclo di crescita economica… Il presidente della Federal Reserve Alan Greenspan nel 1999 dichiara che “È difficile valutare se il rialzo della Borsa negli anni ‘90 sia una bolla insostenibile. Generalmente le bolle vengono percepite solo a fatti accaduti. Individuare una bolla in anticipo implica ritenere sbagliato il giudizio di centinaia di migliaia di investitori ben informati».
Negli Stati Uniti iniziano in questi anni un virtuoso percorso di crescita due aziende di eccellenza… Amazon nasce nel garage del geniale Jeff Besos con il sogno di diventare il più grande store mondiale di libri e film… nel maggio del 1997 fa il suo ingresso in Borsa al prezzo di 1,5 $… nel 1999 il titolo arriva a quotare 85 $… un incredibile incremento del 5.571% nonostante i grandi sforzi economici e gli esigui profitti.
Inizia a brillare anche la luce di Apple, azienda di Cupertino fondata dal visionario Stev Jobs… quotata per la prima volta nel 1980 al prezzo di 50 centesimi di dollaro nel settembre del 2000 già quota 4,53 $!
Ma anche in Italia, il paese del Bot e dei Btp arriva la mania delle azioni delle società tecnologiche… tutti in fila negli Uffici Titoli delle Banche (i cosiddetti Borsini…) per acquistare le azioni di società finora sconosciute.
Il sardo Soru offre il primo accesso gratuito ad Internet e lancia Tiscali… nel settembre del 99 viene quotata in borsa al prezzo di 46 €. Nel febbraio del 2000 quota 1.200 €…. con 3.500 dipendenti e una capitalizzazione addirittura superiore a quella dell’azienda simbolo del paese… la Fiat!
E tutti desiderano avere nel proprio portafoglio le azioni della Ebiscom, la società che ha dato vita a Fastweb. Il giorno della quotazione in Borsa, nel marzo del 2000 solo pochi fortunati si sono visti assegnare le azioni e il titolo viene sospeso per eccesso di rialzo… introdotta al presso di 160 € nel febbraio del 2000 sfiora il valore di 820 € (+ 412%)
Ma il caso più eclatante è il collocamento di Finamatica… il 24 novembre 1999 il titolo viene quotato in Borsa e registra uno straordinario quanto sconvolgente incremento del 700%! Le azioni inizialmente introdotte a 5 € chiudono la giornata a 40 €… nel marzo del 2000 valgono addirittura 191 €… una crescita miracolosa del 3.730%!
Ma… Inaspettatamente a marzo del 2000 i bilanci pubblicati da molte aziende risultano deludenti e mostrano criticità sinora ignorate (scarsa capitalizzazione, debito elevato, risultati economici insufficienti…). Inevitabilmente iniziano le vendite e i disinvestimenti… l’euforia viene sostituita dal panico!
L’indice Nasdaq perde rapidamente valore… in soli tre giorni scende del 9%! Nell’ottobre del 2001 arriva a quotare 1.700 € registrando un inquietante -66% rispetto al valore di marzo del 2000.
Nel corso del 2001 molte Dotcom companies chiudono o diventano oggetto di operazioni di acquisizione e fusione. Nel 2004, solo il 50% delle società quotate nel 2000 sono ancora attive e a quotazioni infinitesimali rispetto ai loro massimi… Tiscali perde circa il 90% del suo valore in un solo anno (oggi quota 0,10 €…), Ebiscom e Finmatica dopo gli “anni ruggenti” e i momenti di gloria sono uscite fuori dai listini!
Ma non tutti i mali vengono per nuocere… dalle macerie di questa grande crisi sono nate aziende che oggi rappresentano i pilastri dell’economia globale.!
Solo per citare i casi più clamorosi Amazon dopo anni di sofferenza è diventata leader del commercio elettronico e quota sul Nasdaq 2.350 $ (+ 33.00% rispetto ai minimi del 2001!) mentre Apple, dopo aver rivoluzionato il mondo dell’informatica e della telefonia quota 305 $… +29.000% rispetto ai minimi del post bolla!
Il Nasdaq nonostante le crisi dei mutui subprime (2007/2008) e del debito sovrano (2010/2011) e le forti perdite causate dalla pandemia Covid-19 quota oggi 8.900 $, + 400% rispetto ai minimi del 2001.
Ancora un volta gli investitori, con i loro comportamenti irrazionali e influenzati dal comportamento della massa, passando dall’euforia nei momenti di crescita al panico nella fase di crisi hanno generato andamenti dei i mercati finanziari decorrelati rispetto ai valori dell’economia reale!
p.s. Anche io prenotai le azioni in collocamento di Finmatica per me e per molti clienti della Banca in cui lavoravo… ma, come immaginerete, non fui trai fortunati assegnatari!